QUALSIASI SIA LA TUA ATTIVITÀ
Eliminazione delle attività che ti fanno spendere senza guadagnare.
Tramite metodologie di Statistica avanzata:
SIX-SIGMA
Tecniche consolidate di eliminazione degli sprechi:
LEAN THINKING
Modalità d’Intervento
Nel primo incontro decideremo assieme quale livello d’intervento scegliere.
- Il tuo titolo va qui 25%
Small
Intervento di coaching al bisogno.
- Il tuo titolo va qui 65%
Medium
Intervento mirato su una problematica specifica.
- Il tuo titolo va qui 100%
Extralarge
Intervento massivo di innovazione e ottimizzazione dell’attività.
Dove si interviene
Intervento di consulenza temporanea alla direzione, per una completa analisi ed eliminazione degli sprechi nella vostra azienda.
Organizzazione dei Processi
Analisi del clima Organizzativo
Comunicazione e gestione delle Controversie
Management & Leadership
Attività di Affiancamento e Coaching
Riduzione dei costi aziendali
Servizio di consulenza
Vai alla pagina per il servizio di Consulenza di Direzione.
Servizio di Temporary Management
Vai alla pagina del servizio di Temporary Management.
Processo
Le tre fasi dell’intervento!
RIcerca & Analisi
Riguarderà gli aspetti della tua attività, tra cui la struttura organizzativa e le opportunità di crescita.
pianificazione attività
È il sistema attraverso il quale definiremo assieme le azioni da svolgere in un determinato orizzonte temporale.
Esecuzione & monitoraggio
Messa in opera di quanto pianificato e successivo monitoraggio nel tempo dei risultati.
Lean + Six Sigma
STIAMO PARLANDO DI APPROCCI STRUTTURATI CONSOLIDATI E LARGAMENTE UTILIZZATI IN TUTTI GLI AMBITI LAVORATIVI E NON SOLO.
Gli obiettivi:
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ridurre/eliminare gli sprechi
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ottimizzare il processo
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far scorrere il flusso di informazioni e materiali
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coinvolgere le risorse coltivando una cultura del miglioramento continuo
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perfezionare la qualità attraverso importanti progetti di miglioramento
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utilizzare strumenti statistici di analisi per ridurre la variabilità dei processi e ottenere risultati Six Sigma.
Coniato da Bob Galvion, CEO della Motorola Inc. dove dagli anni ’70 si iniziarono a sperimentare delle metodologie di problem solving basate su analisi statistiche. Il Six Sigma program iniziò ufficialmente nel 1987. La prima azienda a farne uso fu la General Electric dove la metodologia si diffuse tanto da toccare tutti gli ambiti aziendali.
Sviluppato dalla Toyota (Toyota Production System) negli anni ’60 è un sistema volto al miglioramento continuo ossia il Kaizen. Successivamente venne coniato il termine “Lean” da due studiosi americani Wormark e Jones che furono incaricati di studiare i segreti della Toyota.
Nasce dall’approccio strutturato della Lean Thinking e del Six Sigma. Il concetto fu pubblicato per la prima volta nel 2002 nel libro “Lean Six Sigma: Combining Six Sigma with Lean Speed” di George e Peter Vincent. Dove si evidenzia che la Lean non può tenere sotto controllo statistico il processo, qualunque esso sia e il 6Sigma non è capace di migliorare in maniera sostanziale la velocità dei processi e ridurre le scorte.
Ecco che l’integrazione dei due modelli permette sia di ridurre i costi sia le complessità.
Obiettivo principale individuare ed eliminare i 7 sprechi (MUDA)
1. ECCESSIVA PRODUZIONE
Produzione di informazioni non necessarie o con troppo anticipo rispetto alla fase successiva con la relativa creazione di colli di bottiglia che innescano ritardi o accumulo di pile di documenti; stampe superflue.
2. TEMPO
Quanto tempo impiega un qualsiasi documento operativo, una richiesta d’ordine, un progetto, una distinta d’acquisto, un reclamo cliente, una comunicazione di servizio per andare a destinazione fra gli uffici della tua azienda?
3. SCORTE
Libri, riviste e documenti impilati perché “magari un giorno serviranno”; caselle di posta intasate e non analizzate; to-do-list non gestite; documenti cartacei che potrebbero essere gestiti informaticamente.
4. Movimenti
Presenza di inutili e/o inefficienti movimentazioni nei processi logistici.
Tutte le attività che non portano nessun valore aggiunto né al cliente né ai processi aziendali collegati come ad esempio e-mail in copia conoscenza a destinatari multipli non precisati per mancanza di definizione sufficientemente precisa in ruoli e responsabilità; procedure informatiche macchinose; procedure informatiche assenti e dunque produzione di documentazione ridondante.
5. DIFETTI
Qualsiasi attività svolta non correttamente al primo tentativo a causa di mancanza di procedure chiare o competenze adeguate; perdita di documenti a causa di disordine o disorganizzazione e tempo necessario a recuperarli; avanti e indietro di documenti a causa di errori, rilavorazioni o mancanza di chiarezza sul percorso ottimale che dovrebbe svolgere la documentazione.
6. Trasporti
Qualunque spostamento derivante da disorganizzazione, incluso spostarsi dall’ufficio per chiedere informazioni ai colleghi o recuperare documenti che non si trovano, raggiungere stampanti o altri dispositivi produttivi lontani dalla postazione.
7. PROCESSI
Presenza di attività inutile e non a valore aggiunto nei processi aziendali.
LEAN THINKING
FONTI DI VARIABILITÀ
La Lean Thinking è un approccio che prevede un forte coinvolgimento delle persone. Non richiede molti calcoli o della statistica, è un metodo prevalentemente operativo. Può essere usato da solo, se il progetto non è molto complesso o dopo una analisi Six-Sigma dei dati.
Il KAIZEN ossia il miglioramento continuo ed a piccoli passi ne è la sua ideologia. La lotta continua e minuziosa degli sprechi, il far scorrere il flusso dei materiali (in senso generico può essere anche un servizio o un documento) e ottimizzare il sistema ne sono i suoi baluardi.
Il miglioramento deve essere spinto dal basso nelle produzioni, negli uffici, nei cantieri.
I metodi usati non sono molto complessi e sono di facile divulgazione e utilizzo.
Il metodo
Plan-Do-Check-Act.
Un metodo di risoluzione dei problemi e di gestione dei progetti utilizzato nel miglioramento continuo dei processi e dei prodotti.
P (Plane)
-Definire il problema
-Misurare ed analizzare il problema
-Definire un Obiettivo
-Pinaificare le attività/azioni correttive
D (Do)
-Implementare le azioni correttive ed come pianificato e monitorarle
-Raccogliere i dati per le creazioni di grafici e analisi destinate al CHECK e all’ACT
C (Check)
-Verificare se le azioni correttive hanno dato i risultati attesi (coerenza con l’obiettivo)
A (Act)
-Standardizzare le soluzioni e diffonderle
-Miglioramento continuo
Il miglioramento continuo
Il miglioramento è rappresentato dalla ruota che sale sul piano inclinato. E lo standard è rappresentato dai cunei che fissano il miglioramento raggiunto impedendo loro di ritornare indietro. Questa è la base dell’idea del KAIZEN. Quindi senza standardizzazione non può esistere un miglioramento continuo.
Attraverso il concetto di Jidoka che introduce il “built in quality” quindi la qualità nel processo. Non sarà più necessaria l’ispezione di qualità, poiché la qualità sarà garantita lungo tutto il processo aziendale.
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Orari apertura:
L-V Dalle 09:00 alle 18:00
S Dalle 09:00 alle 13:00